La rubrica vuole descrivere le emozioni, la quotidianità e le abitudini che un artista italiano è costretto a vivere in questi giorni di riposo forzato. Il primo artista coinvolto è il pianista Andrea Rea, vincitore del “Premio Urbani” nel 2007, Andrea è uno dei pianisti più considerati della scena jazzistica italiana, tra le collaborazioni ricordiamo quella con Stefano di Battista, Dianne Reeves, Chiara Izzi, Nicki Nicolai, Alfonso Deidda, Emanuele Cisi, Jerry Popolo, Daniele Scannapieco, Giampiero Virtuoso, Daniele Sorrentino. Luca Pirozzi, Maria Pia de Vito. Dario Deidda. Aldo Vigorito. Roberto Gatto, Vincenzo Saetta. Alessio Menconi, Davide Costagliola, Marco Zurzolo, Alberto D’Anna. Tommaso Scannapieco. Giampiero Virtuoso, Sandro Gibellini, Aldo Bassi, Giovanni Amato, Massimo Farao·. Aldo Zunino, Ray Mantilla, Shawn Monteiro, Joe Lovano, Max lonata, Jerry Weldon. Gege Telesforo, Richard Galliano, Dee Dee Bridgewater, Archie Scheep, Alex Britti.
Andrea, come ti abbiamo spiegato telefonicamente, ti chiediamo di descriverci le tue giornate, in questo periodo di ferie forzate, in cui siamo costretti a non uscire di casa, per sconfiggere questo maledetto virus. Come stai vivendo questo periodo? Cosa ti manca delle tue abitudini?
E’ un momento particolare, sembra di essere in un video gioco ma per fortuna non ci cadono le bombe in testa e quindi andiamo avanti sperando che passi il prima possibile. Manca la libertà di scelta.
Tutto questo tempo a disposizione ci sta dando molte possibilità nell’approfondire le nostre passioni. Come passi la tua giornata in questo periodo?
Continuo a fare quello che facevo: studiare, scrivere musica, ascoltare e cucinare. Adesso faccio più ricette ;)). Mi manca fare palestra, cosa che faccio ora in casa. Leggo e guardo serie e film, un bel bicchiere di vino la sera non ce lo toglie nessuno.
Stai suonando un brano in particolare? Cos’ha di particolare che ti ha spinto ad approfondirlo?
Si, è un brano (en la orilla del mundo) che ho ascoltato tanto tempo fa nel disco di Charlie Haden Nocturne. Mi ha colpito da subito, di una bellezza ed eleganza incredibili. Ho sempre desiderato suonarlo e ne ho approfittato ora.
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