La rubrica vuole descrivere le emozioni, la quotidianità e le abitudini che un artista italiano è costretto a vivere in questi giorni di riposo forzato. L’artista coinvolto in questa Pasqua così surreale è il chitarrista Giovanni Palombo, solista di chitarra e leader di diversi progetti musicali, è apprezzato per le sue composizioni, che coniugano in modo originale jazz e world music, ribadendo la vocazione tutta italiana verso la melodia e la cantabilità. Ha suonato tra gli altri con: Stefan Grossman, Peter Finger, Michael Manring, Jim Kelly, Gabriele Mirabassi, Marcello Sirignano, Maurizio Brunod, Franco Morone, Luis Borda, Ettore Fioravanti, Rosario Jermano, Bill Solley, Claus Boesser-Ferrari, Michel Haumont, Sandor Szabo, Veronique Gillet, Armando Corsi, Gionni Di Clemente, Clea Cotroneo, Gabriele Coen, Benny Penazzi, Andrea Piccioni, Andrea Avena, Feliciano Zacchia, Francesco Lo Cascio, Lorenzo Feliciati, Enrico Ghelardi, Stefano Cantarano, Rodolfo Maltese, Luigi Tessarollo.
Giovanni, come ti abbiamo spiegato telefonicamente, ti chiediamo di descriverci le tue giornate, in questo periodo di ferie forzate, in cui siamo costretti a non uscire di casa, per sconfiggere questo maledetto virus. Come stai vivendo questo periodo? Cosa ti manca delle tue abitudini?
La clausura forzata ci fa mancare principalmente la frequentazione delle persone care e degli amici, gli abbracci e i sentimenti che ne conseguono. E poi la vita culturale vissuta, dal cinema al teatro, e per noi musicisti soprattutto i concerti, quelli fatti e quelli fruiti. Si potrebbe appunto dire, parafrasando Garcia Marquez, “L’amore ai tempi del colera”, dove chiaramente l’amore è la passione per la musica e per la chitarra.
Tutto questo tempo a disposizione ci sta dando molte possibilità nell’approfondire le nostre passioni. Come passi la tua giornata in questo periodo?
Passo molto del tempo che è improvvisamente a disposizione con la musica e lo strumento, suonando, studiando e componendo, rivedendo cose lasciate da parte, sperimentando suoni e/o tecniche, sviluppando idee. Ascolto musica da una parte ripescata “in archivio”, cose anche vecchie che in genere non si ha tempo di riascoltare, e invece soprattutto su suggerimento di amici musicisti che finora non conoscevo, o conoscevo poco. E poi leggo, la lettura mi ha sempre appassionato. Una mezz’ora al giorno stretching o piccoli esercizi di yoga.
Stai suonando un brano in particolare? Cos’ha di particolare che ti ha spinto ad approfondirlo?
Lo studio e la pratica sullo strumento si articola in diverse cose: ho ripreso alcuni brani di chitarra classica, Bach, Villa Lobos, altri autori che mi piacciono. Inoltre arrangio brani moderni che mi attraggono sulla chitarra, ad esempio All The Things You Are, oppure Oh Susanna (sì, la canzoncina stile western, ma rivista in chiave jazz per sola chitarra), o ancora Little Wing Variations, una mia interpretazione sulla chitarra acustica del gioiello Hendrixiano da cui arriva il video che propongo. Mi interessava suonarla girando intorno all’armonia del pezzo, ma lasciandola riconoscibile, e cercare una visione del brano da un’altra angolatura.
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