Proseguono gli “incontri ravvicinati” con i musicisti italiani costretti in questo periodo al riposo forzato nelle proprie abitazioni. Oggi abbiamo incontrato Alessandro Casciaro, pianista, compositore di origini salentine, e leader dei Karabà. Il trio, formatosi nel 2016, dopo aver pubblicato il suo primo album di inediti dal titolo “Uno”, è in distribuzione dal mese di Febbraio 2020 con l’album “Viola” per la Emme Record Label. Molte le esibizioni live che i Karabà hanno all’attivo in tutta Italia, concerti nei più importanti festival jazz al fianco di artisti come Lenny White, Jonathan Kreisberg, Buster Williams, Cyrus Chestnut.
Alessandro, conosci la nostra rubrica, ti chiediamo di descriverci le tue giornate, in cui sei costretto a delle ferie forzate. Come è cambiata la tua quotidianità? Cosa ti manca maggiormente?
Vivo questo periodo rinchiuso in casa, come tutti d’altronde, esco solo per spesa e passeggiate con il mio bassotto Nikita. Il resto del tempo è solitamente dedicato al pianoforte, in quello nulla è cambiato, nel senso che da sempre passo abbastanza tempo a suonare e studiare in casa. Sicuramente dopo la fine delle mie sessioni di studio non esco come solitamente ho sempre fatto, ma sto imparando a cucinare qualcosa di diverso dalla pasta al sugo e dalle nostre friselle al pomodoro, quindi cucina, maggiore cura della casa e degli spazi in generale. Mi manca molto andare al bar o al pub con gli amici e parlare per ore di calcio e sport in generale, di pettegolezzi. Mi manca stare insieme ai miei allievi a scuola, il rapporto con gli altri docenti. Mi mancano i concerti, andare ad ascoltarli ma soprattutto farli, il rapporto con il pubblico.
Tutto questo tempo a disposizione ci sta dando molte possibilità nell’approfondire le nostre passioni. Come passi la tua giornata in questo periodo?
La mia giornata, come già accennavo, la trascorro a studiare e a sbrigare le faccende di casa. Sicuramente adesso ho praticamente rallentato tutto, ed è una sensazione nuova visto che sono una persona iperattiva, mi riempio anche gli spazi vuoti per fare sempre qualcosa. Adesso non è più cosi, quindi assaporo la lentezza nel fare le cose.
Stai suonando un brano in particolare? Cos’ha di particolare che ti ha spinto ad approfondirlo?
In questo periodo sto studiando le sonate di Beethoven e sto approfondendo un periodo di Shorter che mi è sempre piaciuto. Quindi vi posto un video in cui suono Virgo, tratto dal disco Night Dreamer del 1964.
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